Abruzzo dolcetti monoporzione NATALE

Le sfogliatelle del 28 e 29 (Oh Happy Days!)

29 Dicembre, 2017

(Paul McCartney – Wonderful Christmastime)

Le ho chiamate così: le sfogliatelle del 28 e del 29 dicembre.
Non avrei potuto trovare un nome più appropriato neppure se mi fossi impegnata di più (e non l’ho fatto).
In questi giorni a casa, lascio che siano le tante idee che mi vengono ogni nuovo mattino a condurre il gioco e, qualche giorno fa l’idea di impastare sfogliatelle non ne voleva sapere di abbandonarmi.
Ci vuole troppo lavoro– mi ha detto mia cognata.
Dovresti riposarti un pò di più – ha aggiunto mia madre.
Inutile, sono una cocciuta testarda, ariete e perdipiù abruzzese.
Ci ho messo due giorni a farle tutte e, non ho desistito neppure quando la mia schiena ha iniziato ad implorare pietà.
E’ che ogni tanto mi dimentico dei miei  acciacchi di neo cinquantenne: ma  solo per poco, ci pensa la mia cervicale a ricordarmelo.
Perchè nonostante non mi fermo mai lo stesso, questi  giorni a casa sono  giorni pieni, belli, bellissimi, che vorrei dilatare per farli durare un pò di più.
Giorni di tante cose, di tempo lento, di cose buone da mangiare, di foto improvvisate con le nostre  “facce da festa”, dei nostri discorsi a tavola, del nostro gatto che dorme dove vuole, ma davvero dove vuole!
Ed anche di passeggiate in riva al mare, a respirare l’aria salmastra che le mareggiate rendono intensa.

Sono giorni felici, questi.

Non mi sono limitata alle sfogliatelle: una buona abruzzese non può non avere a casa in questi giorni anche i “caggionetti”, ma a quelli, anche questa volta ci ha pensato mia madre, con la sua ricetta di famiglia (QUI).
Io  alla mia produzione casalinga ho aggiunto un Parrozzo (QUI), che però a dirla tutta, come ci diciamo ogni anno io e la mia collega in ufficio, non ci appartiene più di tanto geograficamente: noi siamo di un’altra provincia, ed ogni provincia ha i suoi dolci tipici.
Le sfogliatelle a noi, appunto: anche questa volta sono rimasta incollata davanti allo sportello del forno, subito dopo la prima infornata col fiato sospeso – Sfogliano o non sfogliano?-  Religioso silenzio intorno,  interrotto solo dal suono dello scroscio della fontanella del Presepe.
Evvaiii sfogliano!
Ecco, questa è una soddisfazione: anche la mia schiena ha ringraziato!
La ricetta? QUI !   
Chissà che non venga in mente a qualcuno di provare a farle !
Note: Rifarla a distanza di tempo ha confermato che la ricetta è messa a punto molto bene, ho aggiunto un pò di farina in più: alle 5 uova totali , un poco più grandi, circa 600 g,  ovviamente molto fa il potere di assorbimento della farina che usate.
Per l’impasto si può usare olio evo o burro fuso, ma mettendo lo strutto, le sfogliatelle resteranno friabili più a lungo.
Per la marmellata invece, ho usato la classica nostra di uva nera trovata al piccolo negozietto dove mi fornisco di solito, fatta fare apposta dal titolare con le uve Montepulciano d’Abruzzo delle  nostre colline, da una piccola azienda artigianale locale, una vera chicca!
E’ uguale a quella preparata da mia madre che quest’anno non ha potuto rifare! Ah, è talmente buona che l’ho lasciata al naturale, senza aggiunta di mandorle e cioccolato.
Parrozzo pescarese
Caggionetti teramani

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2 Comments

  • Reply Paola di Cioccolatoamaro 30 Dicembre, 2017 at 7:31 am

    Perfette,hai detto bene mai titolo fu più appropriato,buone,da fare,grazie bellissima idea,belle fotococcolose e accattivanti,passare da te significa regalarsi un momento di gioia,un bacione e buon anno

  • Reply zia Consu 30 Dicembre, 2017 at 3:56 pm

    Mi piacciono i ritmi lenti che solo le feste sanno regalare 🙂 Che splendida produzione Pat 🙂 Ancora tantissimi auguri <3<3<3

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